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Fagiolino su Gennaio 27, 2022, 10:09 am
Un teologo di fede cattolica, se è onesto, non può che dichiarare l'incompatibilità quasi totale tra l'ortodossia della propria religione e la spiritualità espressa dai testi e dalle interviste di Battiato. Tutto questo assomiglia ad un discorso analogo fatto da Battiato stesso per il tipo di musicista, il teorico accademico ed il pratico, la mappa ed il territorio (pg. 24 di Tecnica mista su tappeto).
Battiato esperisce, il teologo studia... e nessuno - dal mio punto di vista - vince sull'altro perché uno ha la presunzione di uscire dal suo campo per parlare di religione e teologia in modo istintivo, sulla base di impressioni autentiche ma personali, basate su letture veloci; l'altro è dentro ad un recinto intellettuale rigoroso da cui non può uscire, l'ortodossia che si fonda su cultura teologica e fede religiosa. Se l'etimologia di religione deriva, come molti dicono, da legare, re-legare, chi è fuori è fuori. Battiato su questo non è ipocrita, vive vite parallele, "perché sono curioso, bugiardo e infedele".
Il teologo è scettico anche verso l'unità e la convergenza del misticismo delle diverse religioni (cita Meister Eckhart vs Simone Weil?) e con questo la porta è definitivamente chiusa, mi pare.
Complessivamente c'è interesse, benevolenza ma nessuna concessione come era ovvio dall'inizio; credo che il tema Battiato fosse più una specie di catalizzatore di attenzione per l'iniziativa che un ponte reale tra due contesti che in comune hanno certe parole fraintese ma non la sostanza.
Un teologo di fede cattolica, se è onesto, non può che dichiarare l'incompatibilità quasi totale tra l'ortodossia della propria religione e la spiritualità espressa dai testi e dalle interviste di Battiato. Tutto questo assomiglia ad un discorso analogo fatto da Battiato stesso per il tipo di musicista, il teorico accademico ed il pratico, la mappa ed il territorio (pg. 24 di Tecnica mista su tappeto).
Battiato esperisce, il teologo studia... e nessuno - dal mio punto di vista - vince sull'altro perché uno ha la presunzione di uscire dal suo campo per parlare di religione e teologia in modo istintivo, sulla base di impressioni autentiche ma personali, basate su letture veloci; l'altro è dentro ad un recinto intellettuale rigoroso da cui non può uscire, l'ortodossia che si fonda su cultura teologica e fede religiosa. Se l'etimologia di religione deriva, come molti dicono, da legare, re-legare, chi è fuori è fuori. Battiato su questo non è ipocrita, vive vite parallele, "perché sono curioso, bugiardo e infedele".
Il teologo è scettico anche verso l'unità e la convergenza del misticismo delle diverse religioni (cita Meister Eckhart vs Simone Weil?) e con questo la porta è definitivamente chiusa, mi pare.
Complessivamente c'è interesse, benevolenza ma nessuna concessione come era ovvio dall'inizio; credo che il tema Battiato fosse più una specie di catalizzatore di attenzione per l'iniziativa che un ponte reale tra due contesti che in comune hanno certe parole fraintese ma non la sostanza.
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