La luce e lo spazio: fumetto esoterico-battiatesco
Ho scoperto che a settembre uscirà quest'interessante volumetto. Un centinaio di pagine a fumetti che raccontano la vita di Battiato, basato su una sua intervista rilasciata nel 2014 dove ripercorreva la sua carriera. Dopo le vignette anni '80 di Cavezzali e le storie brevi sul numero di Linus di qualche anno fa, mi sembra che questo sia il primo caso in cui l'arte di Battiato incontri il fumetto in forma lunga.
Bello! Ho rubato qualche tavola (senza lettering) dalla pagina Facebook della bravissima Chiara Raimondi.
https://www.facebook.com/chiara.raimondi.54
Credo siano attinenti (di certo la prima è Villa Grazia) anche se non lo dichiara apertamente.
Wow addirittura diverse vignette in "prima persona".
Cita da Kaiwanna su Agosto 5, 2023, 11:26 amWow addirittura diverse vignette in "prima persona".
POV! 😀
Sempre dalla pagina della Raimondi, quella che potrebbe essere la prima immagine dell'opera: il dettaglio dell'occhio di una gazza su cui si riflette una scia di luce che scorre nel cielo.
Cita da Fagiolino su Agosto 5, 2023, 11:39 amCita da Kaiwanna su Agosto 5, 2023, 11:26 amWow addirittura diverse vignette in "prima persona".
POV! 😀
In realtà la mano dell'ultima immagine mi ha fatto pensare più a FPS. Tipo una mod di Doom ambientata a Riposto. 😂
Lo voglio!
È uscito!
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L'ho letto. Diciamo che non è un libro molto adatto a me. Fa parte del filone che tratta Battiato principalmente come guru spirituale tralasciandone completamente l'aspetto musicale.
L'intenzione originale di Francesco Pelosi era di utilizzare l'intervista che aveva fatto nel 2014 per un libro che analizza la "spiritualità nelle canzoni". Ha intervistato infatti anche Juri Camisasca e si accenna a Giuni Russo. La mia impressione, però, è che più che analizzare come si può utilizzare una canzone per trasmettere concetti spirituali, tutto il progetto sia impostato secondo la logica: tizio ha scritto canzoni spirituali, di conseguenza è un'autorità in materia e il suo pensiero è meritevole di essere studiato.
Al di là di questo libro in particolare, bisogna ammettere che questa concezione di Battiato è molto diffusa. Secondo me, paradossalmente, questo dimostra la potenza e la brillantezza della sua musica (che fa smuovere il cuore al faraone). Le sue canzoni risultano così emozionanti da convincere una buona fetta dei suoi ascoltatori che chi canta sia un uomo illuminato. Ma il problema è che Battiato nel corso della sua vita ha cambiato in continuazione pensiero, mosso da diverse influenze spirituali, e tutto quello che ha trasmesso sono solo un mix di elementi ripresi da queste varie scuole di pensiero, senza che lui ci aggiungesse nessun concetto veramente nuovo, frutto della sua ricerca (cosa che lo avrebbe reso, in quel caso sì, un vero santone).
Quindi diciamo che a mio parere tutto il libro si poggia su delle basi molto instabili. Mi ha ricordato l'Io chi sono? di Bossari con l'"aggravante" che adesso Battiato non è più in vita, e quindi tutto viene ancora più velato da una patina di intoccabilità.
Venendo all'aspetto fumettistico, risulta senza dubbio l'elemento che suscita più interesse, visto che anche se si è sinceramente interessati ai contenuti trattati, questi non sono per nulla inediti (basta guardare su YouTube un'intervista di Battiato del 2012-14 e le cose dette saranno più o meno le stesse). Secondo me è stata un'occasione sprecata. O meglio, da una parte le vignette rendono la lettura di quest'intervista nettamente più interessante, quindi le giovano. Ma allo stesso tempo non ha molto senso fare una storia a fumetti che tratta di contenuti simili. Nel senso, o sei un disegnatore navigato, esperto anche tu di tematiche spirituali, tanto da riuscire in qualche modo a rappresentarle visivamente, oppure il rischio è di fare una cosa piuttosto naif. Ecco, a me pare che Chiara Raimondi finisca per fare la seconda, cosa però comprensibilissima essendo praticamente un'esordiente. Il suo stile di disegno mi è parso buono anche se di tanto in tanto ho notato qualche incertezza (o scelta stilistica?), tipo qualche occhio non disegnato, con i conseguenti (non voluti) effetti orrorifici.
Il difetto principale è che la stragrande maggioranza delle vignette ritraggono Battiato e Camisasca seduti durante l'intervista mentre espongono il loro pensiero. Quando si fa riferimento a determinati mistici o autori, la persona di turno viene semplicemente disegnata, senza particolari intuizioni. E quando si prova ad associare immagini ai discorsi "sui massimi sistemi" di Battiato e Camisasca si sceglie quasi sempre di mostrare scene naturalistiche o del vissuto quotidiano, che possono starci bene fino a un certo punto. Ma non posso biasimarla troppo perché neanch'io saprei come disegnare "degnamente" le cose di cui si parla in questo libro.
Per questo motivo credo siano state energie mal riposte. Penso che la vita, ma soprattutto le CANZONI di Battiato abbiano le potenzialità di essere rappresentate in maniera visiva in modi estremamente fantasiosi. Se leggo un libro a fumetti su Battiato, mi piacerebbe vedere luoghi esotici dell'oriente, le immagini poetiche della sua Sicilia e fantascientifici viaggi interstellari. Impostare tutto sul suo periodo tardo-spirituale la trovo quindi una scelta che non è in grado di sfruttare a pieno le potenzialità del mezzo fumettistico. Spero che un'iniziativa del genere possa ripetersi in futuro, possibilmente con un soggetto più centrato.
Cita da Kaiwanna su Settembre 17, 2023, 10:58 amL'ho letto. Diciamo che non è un libro molto adatto a me. Fa parte del filone che tratta Battiato principalmente come guru spirituale tralasciandone completamente l'aspetto musicale. (...)
L'ho letto pure io; condivido quasi tutto quello che hai scritto. Unica differenza, credo, che ho trovato il risultato comunque molto apprezzabile.
È un fumetto riuscito se non lo si prende come "saggio su" ma come un romanzo in cui il protagonista è l'intervistatore. Lui ci presta i suoi occhi ed i suoi pensieri.
Gli argomenti spirituali ed esoterici sono difficili da affrontare in modo pacato, in una storia disegnata. Di solito si cade nella psichedelia, potendo disegnare e colorare praticamente qualsiasi cosa. Invece gli autori si sono trattenuti, utilizzando metafore e trasfigurando con colori speciali certe ambientazioni comuni e familiari... un a strada, un piazzale, una libreria. E hanno reso quella calma buona e speciale.
Io credo che ci sia una chiave concettuale nell'opera di Alan Moore; mi sono venute in mente certe immagini variopinte di Promethea, o anche certe inquadrature minimali ed in soggettiva su strade di From Hell. Tipo quella cosa con la mela. Ma anche la gazza che per tutto il fumetto "guarda". Poche allusioni nascoste, ma ci sono.
E anche il balletto della maschera con la morte, con la scena finale che non spoilero (e che credo di avere capito... ma non sono sicuro).
Chiara Raimondi (1996) e Francesco Pelosi (1984) sono dei professionisti capaci; sono riusciti a "far girare" una storia a fumetti su di un materiale (l'intervista) abbastanza difficile e scarno, che lo stesso Battiato aveva sforbiciato, ripulito a modo suo (sterilizzando creativamente, in qualche modo) rendendolo invece interessante e immersivo.
Sono felice di averlo nel "reparto Battiato" anche perché in qualche modo mi ha fatto entrare in quel mondo caldo e percepire il "genius loci" di Milo e villa Grazia, quella luce quel tempo e quello spazio, questa volta attraverso gli occhi piuttosto che con le orecchie.
Cita da Fagiolino su Settembre 17, 2023, 6:59 pmGli argomenti spirituali ed esoterici sono difficili da affrontare in modo pacato, in una storia disegnata. Di solito si cade nella psichedelia, potendo disegnare e colorare praticamente qualsiasi cosa. Invece gli autori si sono trattenuti, utilizzando metafore e trasfigurando con colori speciali certe ambientazioni comuni e familiari... una strada, un piazzale, una libreria. E hanno reso quella calma buona e speciale.
Non mi intendo molto di fumetti, quindi non sono in grado di giudicare se questa "calma rappresentativa" sia un elemento che distingua in maniera particolarmente positiva questa storia. A questo punto mi interesserebbe chiederti se puoi farmi degli esempi di queste storie a fumetti che trattano di argomenti esoterici rappresentandoli in maniera psichedelica, così da poter fare un confronto e magari cogliere meglio i pregi dei due approcci.
Perché senza termini di paragone, a me è parsa una rappresentazione molto didascalica più che coscientemente trattenuta. È vero, delle metafore ci sono, ma anche quelle non mi sono sembrate particolarmente originali.
Comunque è interessante notare come l'accostamento di scene quotidiane ai ragionamenti esoterici degli intervistati sia sostanzialmente in linea col pensiero di Camisasca, che ho la sensazione che gli autori condividano maggiormente. Battiato invece proprio all'interno di quest'intervista si discosta da un'associazione di questo tipo dicendo che per lui il vero contatto con la spiritualità non può avvenire durante azioni troppo "materiali".