Cita da
AbulQasim su Aprile 19, 2024, 1:48 pm
alcuni passaggi di Carlo Boccadoro, dal suo articolo per "Pantagruel",
che mi sembrano particolarmente azzeccati e condivisibili,
si parla dell'esecuzioni de "L'Egitto prima delle sabbie" e "Sud afternoon" da parte dell'ensemble da lui diretto Sentieri selvaggi
con Battiato presente sia nell'esecuzione sia nella preparazione.
"Battiato si concentrava principalmente su un elemento: la qualità del suono [...] Per lui l'ascolto e le vibrazioni degli strumenti erano un'esperienza fisica, tattile, mai astratta [...]
Alla fine Battiato era contento dell'interesse dimostrato per queste sue antiche pagine ma nel suo sguardo ho ritrovato la malinconia che avevo intravisto da lontano quando, terminato l'ascolto di lavori scritti da Sciarrino o Boulez, si avviava silenzioso a passi lenti verso l'uscita del Conservatorio. Forse era la sensazione di essere riuscito a dire qualcosa di giusto e interessante in una lingua che lui, però, considerava ormai morta"
condivido assolutamente il fatto che Battiato non sia mai stato uno di quei compositori che si beano di aver realizzato degli splendidi spartiti (innovativi, originali, complicatissimi...) ma poi restano indifferenti al risultato sonoro delle loro composizioni, Battiato era uno che ascoltava (e voleva godere) della musica che componeva
trovo poi molto interessante la conclusione di Boccadoro sulla "lingua ormai morta", e, probabilmente, ha visto giusto
alcuni passaggi di Carlo Boccadoro, dal suo articolo per "Pantagruel",
che mi sembrano particolarmente azzeccati e condivisibili,
si parla dell'esecuzioni de "L'Egitto prima delle sabbie" e "Sud afternoon" da parte dell'ensemble da lui diretto Sentieri selvaggi
con Battiato presente sia nell'esecuzione sia nella preparazione.
"Battiato si concentrava principalmente su un elemento: la qualità del suono [...] Per lui l'ascolto e le vibrazioni degli strumenti erano un'esperienza fisica, tattile, mai astratta [...]
Alla fine Battiato era contento dell'interesse dimostrato per queste sue antiche pagine ma nel suo sguardo ho ritrovato la malinconia che avevo intravisto da lontano quando, terminato l'ascolto di lavori scritti da Sciarrino o Boulez, si avviava silenzioso a passi lenti verso l'uscita del Conservatorio. Forse era la sensazione di essere riuscito a dire qualcosa di giusto e interessante in una lingua che lui, però, considerava ormai morta"
condivido assolutamente il fatto che Battiato non sia mai stato uno di quei compositori che si beano di aver realizzato degli splendidi spartiti (innovativi, originali, complicatissimi...) ma poi restano indifferenti al risultato sonoro delle loro composizioni, Battiato era uno che ascoltava (e voleva godere) della musica che componeva
trovo poi molto interessante la conclusione di Boccadoro sulla "lingua ormai morta", e, probabilmente, ha visto giusto
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FagiolinoKaiwannaun passante russo
"Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti."