Forum


Please or Registrati to create posts and topics.

Ombretta Colli - L'amica

Fagiolino and un passante russo have reacted to this post.
Fagiolinoun passante russo
Ed è in certi sguardi che si intravede l'infinito...

tra l'altro, recupero una discussione privata con Kaiwanna,
la Fondazione Gaber non si sta dando più di tanto da fare sulle produzioni di Gaber (insieme a Luporini)
pensate per altri (come in questo caso)

canzoni/spettacoli che non sono figli di un dio minore
ma meriterebbero di essere recuperati 

Kaiwanna ha reagito a questo messaggio.
Kaiwanna
"Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti."
Cita da AbulQasim su Gennaio 11, 2024, 9:27 am

canzoni/spettacoli che non sono figli di un dio minore

Colgo l'occasione per esternare un pensiero che mi ronza da tempo in testa. Se volete, voi che avete visto più acqua scorrere sotto i ponti, ditemi se sto svarionando o se ha senso la cosa.

Ho la sensazione che Ombretta Colli in particolare sia un'artista vittima della cancel culture ante-litteram. Se avete letto certe cose che ho scritto su questo forum, potete immaginare che non mi ritrovo particolarmente nelle sue scelte in fatto di politica. Allo stesso tempo però reputo la sua produzione artistica molto valida e meritoria di preservazione e divulgazione.

Dando uno sguardo alla sua discografia si vede però che dopo la sua "discesa in campo" negli anni '90, c'è un vuoto totale. Mai fatta neanche una misera raccoltina CD, cosa che in quegli anni veniva concessa anche a cantanti ben più sconosciuti (e forse anche meno meritevoli...?). Neanche a parlarne di ristampe digitali dei suoi album.

Io ho la sensazione che viste le tematiche fortemente femministe che aveva abbracciato negli anni '70, si era creata attorno un pubblico di appassionati quasi esclusivamente di quella "sponda", che quindi si sentirono molto alienati e "traditi" dalle sue scelte politiche successive. Credo quindi che dopo quella scelta, sia diventata un personaggio molto controverso per le case discografiche che non hanno più voluto tentare di riproporre le sue canzoni, sicuri che non avesse più un pubblico.

Se è andata veramente così, io vedo la cosa estremamente vicina ai meccanismi della "cancel culture" di oggi. Artista viene coinvolto in cosa sbagliata, perciò cancelliamolo dagli annali e facciamo finta che lui e la sua arte non siano mai esisti per il bene della società futura. La Russia invade l'Ucraina? Smettiamo di insegnare Dostoevskij e Tolstoj nelle università. La Rowling diffida delle donne trans? Harry Potter ha sempre fatto schifo. Ovviamente questi estremismi sono propri della cultura semplicistica americana e fortunatamente non mi sembra che in Italia siamo ancora arrivati a questa visione così netta e binaria delle cose (ma c'è sempre il rischio di avvicinarcisi sempre di più: l'uso quotidiano dei social, costruiti per la polarizzazione delle opinioni, non aiuta).

Ma comunque, io nel modo in cui viene trattata la produzione artistica di Ombretta Colli ci vedo una traccia di tutto questo. C'è sempre difficoltà a contestualizzare e usufruire dell'arte senza metterci di mezzo l'autore come persona e gli eventuali giudizi sociali a lui legati.

Fagiolino and un passante russo have reacted to this post.
Fagiolinoun passante russo
Ed è in certi sguardi che si intravede l'infinito...

premesso che ho delle personali riserve su tutto il baccano intorno alla "cancel culture"
(nel senso che credo si sia dato un nome nuovo e figo ad un fenomeno che mi sembra abbia radici nel passato e abbia caratterizzato tante epoche e tante culture, anche se ai giorni nostri si manifesta con una quota di puerilità e fondamentalismo che mi intristisce profondamente)

nel caso della Colli noto che anche negli anni precedenti la sua discesa in politica con Forza Italia
non sia stato stampato o ristampato nulla in CD (almeno dal 1985 era possibile per non dire auspicabile)

l'impressione è proprio quella di un "cambio di mestiere"
come se lei per prima, dandosi alla politica, abbia chiuso il suo rapporto con la canzone
senza darsi da fare per riesumare il suo passato canzonettaro

a me non risultano divieti, veti e neanche troppe critiche (sì, un po' tutti i gaberiani sono increduli che, di fronte ad una moglie seguace di Berlusconi, Gaber non abbia divorziato, ma non ricordo troppi insulti o robe simili)

nel recente documentario su Gaber passato sulla RAI viene inquadrata ma non dice una parola, 
probabilmente per lo stato di salute,
e di questo sono personalmente dispiaciuto

certo, che non esistano antologie in digitale è abbastanza incredibile,
ma forse la Colli leggera non attira più di tanto, e quella pesante ormai è fuori tempo massimo
(e mi chiedo nuovamente perché mai la figlia non ha cercato, o non è riuscita, a pubblicare i dischi della madre realizzati insieme al padre)

Fagiolino and Kaiwanna have reacted to this post.
FagiolinoKaiwanna
"Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti."
Cita da AbulQasim su Gennaio 11, 2024, 11:10 am

premesso che ho delle personali riserve su tutto il baccano intorno alla "cancel culture"
(nel senso che credo si sia dato un nome nuovo e figo ad un fenomeno che mi sembra abbia radici nel passato e abbia caratterizzato tante epoche e tante culture, anche se ai giorni nostri si manifesta con una quota di puerilità e fondamentalismo che mi intristisce profondamente)

Però con la globalizzazione penso che tutti questi processi si siano accelerati parecchio fino a potersi mettere in atto quasi da un giorno all'altro. Da qui il "cancel", che si rifà in termini computeriani al nostro "annulla". Con un clic cambi improvvisamente come il mondo percepisce una persona.

Cita da AbulQasim su Gennaio 11, 2024, 11:10 am

nel caso della Colli noto che anche negli anni precedenti la sua discesa in politica con Forza Italia
non sia stato stampato o ristampato nulla in CD (almeno dal 1985 era possibile per non dire auspicabile)

Però in Italia fino alla fine degli '80 era un supporto di lusso, e sicuramente la colonna sonora dello spettacolo A che servono gli uomini?, l'unico possibile album candidabile al CD nella sua prima stampa, non era stato pubblicato con grandi obiettivi di vendita. Immagino venisse venduto solo all'uscita dei teatri, un po' come per gli spettacoli di Gaber.

Cita da AbulQasim su Gennaio 11, 2024, 11:10 am

l'impressione è proprio quella di un "cambio di mestiere"
come se lei per prima, dandosi alla politica, abbia chiuso il suo rapporto con la canzone
senza darsi da fare per riesumare il suo passato canzonettaro

Sì questo è sicuro, ma immagino che negli anni le case discografiche abbiano stampato diversi dischi di cantanti ormai ritiratisi, senza farsi troppi problemi. Ad esempio mi viene in mente il CD di Come barchette dentro un tram, uscito in un periodo in cui Alfredo Cohen era diventato professore nelle scuole e provava totale disinteresse per il suo passato artistico.

Cita da AbulQasim su Gennaio 11, 2024, 11:10 am

nel recente documentario su Gaber passato sulla RAI viene inquadrata ma non dice una parola, 
probabilmente per lo stato di salute,
e di questo sono personalmente dispiaciuto

L'ho notato anch'io. E mi è dispiaciuto ancora di più che a un certo punto fanno sentire un provino in cui Gaber canta Che uomo sei dicendo "l'aveva scritta per Mina, ma poi non se n'è fatto più niente", glissando completamente sul fatto che quella canzone è uscita interpretata da Colli...

Cita da AbulQasim su Gennaio 11, 2024, 11:10 am

e quella pesante ormai è fuori tempo massimo

Sono comunque tracce di quelle tappe del movimento che andrebbero ricordate. E il tema è molto in ultimamente. Ricordiamoci che tra i maggiori successi cinematografici del 2023 figurano Barbie e C'è ancora domani.

Ed è in certi sguardi che si intravede l'infinito...

Quella canzone ha un testo meraviglioso e lei lo interpreta benissimo.

Ombretta Colli era popolarissima nei '70. Ricordo per esempio la sua parte come "bella" in "Fracchia", con paolo Villaggio. La si vedeva spesso in TV, nei rotocalchi. Forse questa esposizione alla lunga non l'ha aiutata. Non si è dannata l'anima per avere successo discografico e forse non lo ha fatto anche perché lo riteneva inutile, dato che nella dimensione "pesante" (come la chiama Abul) c'era l'ombra gigante del marito che le alienava il merito, e in quella leggera tutto sommato non aveva poi così tanta voglia di dannarsi l'anima, fare lo sforzo di diventare una maschera, un'icona; lei ha sempre avuto quel guizzo di autenticità ed ironia che la faceva sembrare... non troppo simpatica.

Credo che abbia pagato il classico carico di difficoltà riservato alle donne (nello spettacolo come nel lavoro in generale) molto prima della sua discesa in politica. Ho visto pure io lo special su Gaber, e mi ha fatto ridere quando raccontava che a causa del berlusconismo della moglie a lui "gli spaccavano il c..."

 

Kaiwanna ha reagito a questo messaggio.
Kaiwanna