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Le pareti del cervello

Onestamente non so che rapporto abbia avuto Battiato con i fumetti.
Sicuramente ne avrà letti da bambino, come tutti i suoi coetanei, perché negli anni '50 erano molto diffusi, economici e ogni numero poteva essere letto da tanti giovani dell'epoca (parliamo di Topolino, il primo Tex, il Corriere dei Piccoli, il Vittorioso, ma anche materiali americano come Flash Gordon, l'Uomo Mascherato, Mandrake...).
Non ricordo particolari riferimenti a questo genere d'arte da parte del Battiato adulto, sia nelle interviste, sia nelle canzoni (Kaiwanna mi smentirà sicuramente).
Sono però convinto che Battiato non abbia mai letto Dylan Dog, fumetto che nasce  nel 1986, se non altro perché spesso identificato come un prodotto horror o splatter, generi che non credo invogliassero Battiato alla lettura.
In realtà sono convinto che Battiato avrebbe apprezzato alcune (anzi molte) delle storie scritte da Tiziano Sclavi, creatore del personaggio, autore straordinario capace, un po' come lo stesso Battiato nella canzone, di unire elementi alti e bassi, citazione post-moderne e momenti onirici al servizio di una poetica di primissimo livello.

Tutto questo panegirico per segnalarvi che nel numero 11 della collana "Dylan Dog Old Boy", risalente al febbraio 2022, una delle due storie presenti si intitola "Le pareti del cervello".
Incuriosito dalla cosa, e interessato a capire se il titolo citasse Battiato o una figura terza alla quale si potrebbe essere rifatto Battiato in "New frontiers" (e "Novena", ancor prima, ma lo sappiamo in pochi), l'ho preso.
Autrici della storia sono Rita Porretto e Silvia Mericone, che concludono qui una trilogia dedicata a Cora Amis.
Le autrici, in una intervista presente all'inizio del volume, dichiarano esplicitamente che il titolo cita Battiato, ma devo dire che nella storia l'espressione che da il titolo all'albo non viene mai usata, semplicemente l'hanno scelta per titolare la storia, trovando un parallelo tra la frase di Battiato e i corridoi del manicomio, dove si svolgono gran parte delle vicende narrate, che anch'essi non hanno finestre.
Va detto pure che il manicomio di cui sopra è sia reale sia virtuale, fruito dal protagonista in uno stato di sogno/allucinazione, ovvero nel suo cervello.

Per chi fosse curioso qualche altra informazioni qua
https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog/2022/01/10/albo/dylan-dog-oldboy-11-1021246/

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FagiolinoMultivacKaiwanna
"Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti."
Cita da AbulQasim su Novembre 6, 2023, 9:32 am

Non ricordo particolari riferimenti a questo genere d'arte da parte del Battiato adulto, sia nelle interviste, sia nelle canzoni (Kaiwanna mi smentirà sicuramente).

L'unica cosa che mi viene in mente è Baba Yaga (e quindi Valentina) 😁

Ed è in certi sguardi che si intravede l'infinito...
Cita da AbulQasim su Novembre 6, 2023, 9:32 am

Onestamente non so che rapporto abbia avuto Battiato con i fumetti.
Sicuramente ne avrà letti da bambino, come tutti i suoi coetanei, perché negli anni '50 erano molto diffusi, economici e ogni numero poteva essere letto da tanti giovani dell'epoca (parliamo di Topolino, il primo Tex, il Corriere dei Piccoli, il Vittorioso, ma anche materiali americano come Flash Gordon, l'Uomo Mascherato, Mandrake...).
Non ricordo particolari riferimenti a questo genere d'arte da parte del Battiato adulto, sia nelle interviste, sia nelle canzoni (Kaiwanna mi smentirà sicuramente).
Sono però convinto che Battiato non abbia mai letto Dylan Dog, fumetto che nasce  nel 1986, se non altro perché spesso identificato come un prodotto horror o splatter, generi che non credo invogliassero Battiato alla lettura.
In realtà sono convinto che Battiato avrebbe apprezzato alcune (anzi molte) delle storie scritte da Tiziano Sclavi, creatore del personaggio, autore straordinario capace, un po' come lo stesso Battiato nella canzone, di unire elementi alti e bassi, citazione post-moderne e momenti onirici al servizio di una poetica di primissimo livello.

Tutto questo panegirico per segnalarvi che nel numero 11 della collana "Dylan Dog Old Boy", risalente al febbraio 2022, una delle due storie presenti si intitola "Le pareti del cervello".
Incuriosito dalla cosa, e interessato a capire se il titolo citasse Battiato o una figura terza alla quale si potrebbe essere rifatto Battiato in "New frontiers" (e "Novena", ancor prima, ma lo sappiamo in pochi), l'ho preso.
Autrici della storia sono Rita Porretto e Silvia Mericone, che concludono qui una trilogia dedicata a Cora Amis.
Le autrici, in una intervista presente all'inizio del volume, dichiarano esplicitamente che il titolo cita Battiato, ma devo dire che nella storia l'espressione che da il titolo all'albo non viene mai usata, semplicemente l'hanno scelta per titolare la storia, trovando un parallelo tra la frase di Battiato e i corridoi del manicomio, dove si svolgono gran parte delle vicende narrate, che anch'essi non hanno finestre.
Va detto pure che il manicomio di cui sopra è sia reale sia virtuale, fruito dal protagonista in uno stato di sogno/allucinazione, ovvero nel suo cervello.

Per chi fosse curioso qualche altra informazioni qua
https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog/2022/01/10/albo/dylan-dog-oldboy-11-1021246/

Grazie!

Io ho sempre avuto l'impressione che non amasse particolarmente i fumetti, o che non li considerasse di particolare interesse.

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