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Franco Battiato e il tema del divino di Alessandro Beltrami

Segnalo il seguente estratto di un articolo del giornalista Alessandro Beltrami dedicato al tema del divino nelle opere musicali e nel pensiero di Battiato:

https://www.vitaepensiero.it/news-attualita-franco-battiato-e-il-tema-del-divino-5593.html

 

L'articolo completo è presente ne "La Rivista del Clero Italiano".

 

Ciao.

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FagiolinoVirginiaAibyoukaOrtophon
Le nuvole non possono annientare il sole...

Finalmente ho letto l'estratto e lo trovo equilibrato e pertinente, a differenza dell'articolo fazioso che ho trovato per caso in un blog vetero-tridentino  in cui si mescolano, in un groviglio inestricabile, ipotesi verosimili, grossolane semplificazioni e stupide asserzioni.  

 

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Fagiolino
Cita da Teofrastus su Agosto 2, 2021, 12:30 pm

Finalmente ho letto l'estratto e lo trovo equilibrato e pertinente, a differenza dell'articolo fazioso che ho trovato per caso in un blog vetero-tridentino  in cui si mescolano, in un groviglio inestricabile, ipotesi verosimili, grossolane semplificazioni e stupide asserzioni.  

 

Ti riferisci all'articolo "Battiato spirituale: niente è come sembra" del Centro Culturale San Giorgio? Bisogna dire che quell'articolo, anche se espone proprie tesi spirituali e religiose che si possono non condividere, ha riferimenti a fonti davvero molto dettagliati e preziosi per conoscere i riferimenti culturali delle opere di Battiato.

 

Ciao.

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Ortophon
Le nuvole non possono annientare il sole...

Mi riferisco a un articolo intitolato  "Ritratto reale di Francesco Battiato, l’Irrequieto Politically Correct". Vero è che Battiato era un eterodosso, lo era anche il suo Gabriele Mandel che sosteneva la tesi secondo cui molti sufi, certamente quelli dell'ordine Chishtia che è uno dei maggiori per numero di adepti, credono alla reincarnazione. E comunque non si reincarna l'individuo o la sua anima, è un tema complesso che non può essere compreso da chi non conosce le tematiche dell'Advaita Vedanta. 

Non ho mai capito perché Franco Battiato ha spesso stressato il tema della reincarnazione e del karma, che il cristianesimo esclude -  contrariamente a quanto sosteneva Franco Battiato - perché la via cristiana risolve il problema del peccato e dei suoi frutti (il karma per dirla in termini indù) ma il guaio è che "la porta è stretta, la via angusta e pochi sono quelli che la trovano" dunque è una via difficile perché richiede un ego snello e piccolo, una riduzione all'essenza. 

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FagiolinoVirginia

Ho letto l'articolo. Il mio giudizio, come anche quello sull'articolo del Centro San Giorgio, è che, anche accettando le loro tesi spirituali/religiose/filosofiche, si preoccupano più del necessario. Infatti più volte è stato notato che Battiato, anche se ha usato nelle canzoni concetti religiosi non cristiani ortodossi (e forse proprio grazie a questo), ha comunque portato varia gente ad avvicinarsi di più al cristianesimo, soprattutto nelle forme praticate dai monaci e dai mistici, da lui spesso citati. Questo perché buona parte della gente non dà tanto peso al contenuto "intellettuale" (i tipi di aldilà, i miracoli...) delle tradizioni religiose e dà più peso alla dimensione esistenziale, all'esperienza personale di vivere e di avvicinarsi a un "altro" la cui descrizione è sempre "umana" e dunque non importa se poi si dimostra contraddittoria o imprecisa (il famoso "dito e la luna").

 

Comunque c'è una parte di verità in quell'articolo in quanto la spiritualità praticata da Battiato è sempre stata percepita come "non per tutti" in quanto molto, "intellettuale", "solitaria" e che ha bisogno di molto tempo libero, insomma tipica dei monaci e di ordini religiosi simili che possono praticarla a tempo pieno. Dunque sarebbe brutto se fosse l'unico modo di raggiungere la salvezza perché vorrebbe dire che " le persone semplici sono fregate già in partenza" e che è dunque è una forma di "gnosticismo" nel senso che si salva solo chi ha tempo e impegno per "conoscere". L'impressione è che Battiato abbia percorso questa strada perché negli anni '60 e '70 la religione cattolica tradizionale era sinonimo (e in parte lo è oggi) di un'istituzione pre-moderna autoritaria e non c'erano dunque tanti altri mezzi alternativi per soddisfare la ricerca spirituale di senso. Ma di questo io parlo da non esperto del tema (se mai qualcuno si può definire esperto).

 

Ciao.

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FagiolinoVirginiaAibyouka
Le nuvole non possono annientare il sole...

Quegli articoli espongono la tesi che Battiato abbia diffuso idee massoniche, a me pare che il tizio che ha redatto l'articolo che ho citato sostenga che lo abbia fatto strumentalmente, per conseguire il successo. Se ciò fosse vero non mi sorprenderei, Battiato voleva diffondere a un vasto pubblico le idee e gli insegnamenti di Gurdjieff (che non hanno attinenza con la massoneria) e tutto sommato è stato un bene, quanto meno ha indicato delle vie possibili. Ricordo di aver letto da qualche parte che il massone che accede ai gradi più alti deve rinnovare la maledizione di Jacques de Molay...

Ricerca spirituale: quella strada l'ho percorsa anch'io, però meno km 😇 A me pare che la religione cattolica sia rimasta quella che era, tradizionale: se non fosse così non sarebbe la religione cattolica. La natura della tradizione è di essere immutabile e di prendere il colore della cultura su cui si innesta, nel caso dell'occidente - frullato multiculturale - chi cerca sente l'insopprimibile esigenza dell'essenzialità. Al tempo della liturgia in latino il senso era incomprensibile per chi non conosceva il latino, forse anche per chi lo conosceva, adesso la liturgia è in lingua volgare ma il senso è sempre  incomprensibile, per comprenderlo è necessario conoscere, ma per la "salvezza" non so se sia poi così necessario. Io credo che  le persone semplici abbiano tutto sommato maggiori opportunità di salvezza rispetto alle persone ricche di cultura e di beni materiali: il ricco ha più "vestiti" e non vede la sua nudità, sente meno il bisogno della Misericordia divina, il povero più probabilmente si percepisce per come recita il Salmo "Respice in me, et miserere mei, quia unicus et pauper sum ego".  Ciò che è necessario è fede, speranza e carità: la prima è un dono divino, la seconda segue naturalmente, la manifestazione della terza dipende dal grado di coscienza e apertura.  

ciao

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MultivacVirginiaAibyouka

Segnalo che l'articolo integrale di Beltrami si può leggere qui:

http://www.san-felice.it/web/wp-content/uploads/2021/06/Una-colonna-sonora-per-la-post-Alessandro-Beltrami.pdf

Si tratta di un articolo davvero molto dettagliato che è interessante non solo per come tratta aspetti teologici e religiosi ma anche per come indaga la percezione e l'uso delle canzoni di Battiato da parte dalle persone comuni (ad esempio si analizzano i commenti scritti sotto ai brani su Youtube). Insomma, Battiato è un argomento studiato da teologi e anche da sociologi...

 

Ciao.

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FagiolinoVirginia
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